La lettura delle mani: un colloquio sacro tra visione e vocazione
di Dott. Enrico Pallocca, Psicochirologo
"Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani" – Isaia 49,16
La mano non è solo un frammento anatomico. È una scrittura. È un graffito d’anima inciso nella carne, un segno che ci accompagna sin dal grembo materno, come memoria viva dell’atto creatore. In ogni linea, piega e rilievo, si custodisce il disegno della nostra storia: unico, irripetibile, fragile e potente insieme.
In psicochirologia, la mano non si legge per “predire” ma per conoscere e riconoscere. Leggere la mano è come avviare un colloquio, non un’oracolare dichiarazione di futuro, ma un invito a entrare nel mistero dell’identità. Non si tratta di divinazione, ma di contemplazione incarnata. Non di profezia su ciò che accadrà, ma di ascolto attento di ciò che già parla attraverso la materia.
Oltre la chiromanzia: l'arte di interpretare ciò che è inciso
Molti confondono la lettura della mano con un esercizio prezzolato di chiromanzia spettacolarizzata. Ma la Psicochirologia è un’altra cosa: è un'arte di ascolto e di presenza. Il chiromante autentico – come scrive Antonella Gallino – “non si qualifica per virtù, ma per onere”: egli vede per dono, come un profeta. E il suo compito non è imporre, ma restituire ciò che emerge, con delicatezza e rispetto.
Il gesto di prendere la mano di qualcuno è, già di per sé, un atto di grande intimità. In quella presa si crea uno spazio sospeso, uno specchio ravvicinato, a volte imbarazzante, a volte struggente, che può rivelare molto – ma solo se l’altro è pronto a vedere con te.
La mano come specchio del vissuto
Osservare una mano significa osservare l’interiorità nel corpo. Si guarda il colore della pelle, la sua temperatura, la tensione o morbidezza dei tessuti, la forma delle unghie, le articolazioni, la lunghezza e i rapporti delle falangi, le posizioni dei gesti, le linee principali e secondarie… E poi si ascolta la storia che ogni mano racconta, che muta col tempo, con le esperienze, con le ferite e con le guarigioni.
Ogni tratto può diventare più marcato o svanire, in base alle emozioni, agli eventi significativi, alle scelte compiute. Nella mano si scrive il movimento della coscienza.
Vedere per dono
Nella mia pratica, il momento della lettura è sempre un dialogo – mai un monologo. Non si tratta di dire all’altro “chi è”, ma di accompagnarlo a vedere cosa in lui vuole emergere. È un colloquio dove si lascia all’altro la libertà di accogliere o respingere ciò che risuona. Nulla è forzato. Tutto è proposto come uno specchio.
“Il chiromante è analogo al profeta: entrambi vedono per dono.”
La lettura della mano, così come la vivo, è un atto d’amore per la creatura. È una forma di elezione reciproca tra due esseri umani, un’intimità delicata che si fonda sulla fiducia e sull’umiltà. La mano che si offre non è solo uno strumento di indagine, ma un’offerta sacra. E il compito di chi legge è onorare questa offerta con verità e silenzio interiore.
Il mio percorso spirituale e formativo
Ho vissuto per molti anni all’interno della Fraternità di Santa Maria della Vittoria a Roma, appartenente all’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi. Dopo un cammino intenso di formazione, il 4 ottobre 2004 ho pronunciato la prima Promessa, seguita dai voti definitivi l’8 dicembre 2008. Per un periodo sono stato anche presidente della Fraternità. Questo percorso mi ha profondamente formato nello spirito del Carmelo, tra il silenzio, la preghiera e l’ascolto, sulle orme di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce.
In seguito, ho scelto liberamente di dimettermi dall’Ordine per poter seguire la mia vocazione più profonda: leggere la mano, aiutare le persone con la Psicochirologia, e farlo con autenticità e libertà, anche attraverso il web e l’arte di strada. La mia pratica continua però a essere nutrita dallo spirito carmelitano che abita ogni mio gesto.
Ho conseguito la laurea in Scienze psicologiche applicate presso l’Università degli Studi dell’Aquila, proseguendo così il mio lungo cammino di studio e introspezione nella relazione tra mente, corpo e spirito. Mi sono formato anche presso la storica Pontificia Università San Tommaso d’Aquino in Urbe (Angelicum), frequentata, tra gli altri, da Papa Giovanni Paolo II e da Papa Leone XIV, dove ho ricevuto il titolo Magna cum Laude nella Facoltà di Scienze Sociali, approfondendo la filosofia dell’uomo e la visione cristiana dell’esistenza.
Ho completato due corsi specialistici presso l’Istituto Teresianum:
- uno in Terapia del Campo Mentale (TFT) secondo il metodo di Roger Callahan,
- e uno in Coaching Cognitivo, integrato con la pratica dell’ascolto profondo e della guida trasformativa della persona.
Sono inoltre iscritto al SINAPE FeLSA CISL, il sindacato di categoria per le discipline bio-naturali, nelle sezioni di Counselling, Parapsicologia, Pranoterapia e Discipline Olistiche Bio-Naturali, riconoscimento che conferma la mia appartenenza al panorama delle professioni olistiche regolamentate secondo la normativa italiana. Attraverso questo percorso e la pratica psicochirologica maturata negli anni, continuo a indagare il mistero dell’uomo, unendo l’osservazione della mano con i codici dell’anima, tra intuizione, ascolto e studio.

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Enrico Pallocca Coaching Cognitivo Terapia del Campo Mentale TFT enricopallocca@gmail.com Tel: 3337422760 Bed&Breakfast Mina Castel Rigone Passignano sul Trasimeno Via dell'Ospedale 1