lunedì 1 dicembre 2025

106 Appunti di Chirologia Pagina 9 Psicochirologia Dott. Enrico Pallocca Psicochirologo

                                          


Appunti di Chirologia – Pagina 9
Linea della Vita e Linea Mentale

Linea della Vita / Linea Vitale

La “linea della Vita” è il termine tradizionale usato dalla chiromanzia. Il termine linea Vitale aderisce meglio alla realtà. Le linee che circondano l’eminenza thenar – il Monte di Venere – informano su come una persona utilizza la propria vitalità, tenendo conto del temperamento mentale.

Lunghezza della linea vitale

Per comprendere la differenza tra una linea vitale corta e una lunga, immaginiamo l’energia vitale come un liquido contenuto in una bottiglia: il diametro del collo determina la velocità di uscita del liquido e quindi la durata dell’operazione, inversamente proporzionale al diametro del collo. Allo stesso modo l’energia vitale corre lungo la linea Vitale: la durata della disponibilità e del rinnovamento dell’energia è proporzionale alla lunghezza della linea, mentre la forza dell’energia vitale è inversamente proporzionale alla sua lunghezza.

  • Linea vitale lunga: energia vitale utilizzabile a lungo termine, opposta all’energia “coup de poing”. Tracciato netto e continuo = buon equilibrio funzionale, fisiologico e psichico, grande capacità di resistenza.
  • Linea vitale corta: energia vitale utilizzabile a breve termine; energia “pugno” che sostituisce la durata con la forza.

Temperamenti e linea vitale

  • Bilioso: linea vitale spesso lunga, conferma la regolarità dell’azione intrapresa. Parola d’ordine: “lentamente ma inesorabilmente”.
  • Sanguigno: linea vitale spesso breve; non ama la moderazione né la routine, vuole risolvere in fretta i problemi, una volta per tutte.
  • Nervoso: linea vitale spesso lunga. Incapace di forzare la mancanza di vitalità, la compensa con la tenacia. Predittivo per natura, riesce a far durare la propria atonicità. Se la linea è corta, conferma fatica e bisogno di “ricaricare le batterie”.
  • Linfatico: linea vitale lunga e profonda, in accordo con la regolarità delle sue attività.

Forme e tracciato della linea vitale

  • Catena di isole: dispersione momentanea di energia, possibile disfunzione organica.
  • Solco parallelo sul lato concavo: linea vitale di soccorso, riserva supplementare di energia.
  • Rottura della linea: energia a corrente alternata, con alti e bassi. Non indica un incidente improvviso né una morte.
  • Ramoscelli che si uniscono alla linea: l’individuo, non disponendo di riserve interne sufficienti, trae la vitalità dal contesto man mano che l’azione si evolve.
  • Rami che partono dalla linea: perdita di energia o richiamo alla fuga, all’apertura al mondo, all’azione o al pensiero, secondo la curvatura della linea. Se il resto della mano indica un carattere familiare, la persona oscilla tra il bisogno di casa e il desiderio di fuga.

La Linea Mentale

La linea mentale attraversa il palmo da un lato all’altro, separando simbolicamente il Nord (pensiero) dal Sud (emozioni e istinto). È tradizionalmente chiamata “linea della Testa”. Indica le facoltà mentali della persona, non il quoziente intellettivo.

  • Linea mentale lunga: mente riflessiva, incline all’analisi, che si affida al ragionamento coerente.
  • Linea mentale corta: mente arguta, fiduciosa nell’intuito (soprattutto se il pollice lo conferma), propensa alla sintesi e alla visione d’insieme.

Forme e segni sulla linea mentale

  • Linea netta e continua: in genere lunga; conferma lo spirito di continuità nelle idee e completa la capacità di sintesi del temperamento.
  • Rami aggrovigliati (tipici della mano nervosa): percorso frammentato, problemi di concentrazione ma grande curiosità e agilità mentale.
  • Punti, duplicazioni, isole successive: flusso irregolare di energia mentale, variabilità della tensione fisica, rischio di affaticamento cerebrale, difficoltà di memoria e concentrazione.
  • Linea curva o ondulata: la linea retta è il rigore della quercia; la curvatura indica la tendenza ad “arrotondare gli angoli”, come la canna che si piega senza spezzarsi, con un certo rifiuto del confronto.
  • Linea incurvata verso il basso, verso il Monte della Luna: sottolinea creatività e soggettività. Nel temperamento nervoso o sanguigno intensifica la soggettività intellettuale o emotiva con una forte carica immaginativa.

Psicochirologia e relazione d’aiuto

Nel colloquio psicochirologico è essenziale stabilire un’empatia che porti la persona a parlare di sé. Una domanda guida è: “È vero che questo è bene per me?” riferita alle azioni e ai pensieri. Se non ci poniamo questa domanda rischiamo l’autodistruzione. Essa corrisponde a strutture neurobiologiche precise tra talamo e corteccia frontale: la disabitudine a formularla provoca anche una involuzione neurologica.

«Divina eloquia cum legente crescunt» – le parole di Dio crescono con chi le legge (Gregorio Magno).

Non predico il futuro, ma oriento la persona seguendo la via che mi insegna Cristo Gesù, Figlio di Dio: Cristochirologia, la Bibbia nelle tue mani.

I sette doni dello Spirito

Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio. Non esiste un destino immutabile: fede e preghiera possono cambiare il nostro destino. Il “destino” è il male che portiamo nella mano sinistra.

Digit ratio e temperamento

Il rapporto tra la lunghezza del dito indice (2D) e dell’anulare (4D), il cosiddetto digit ratio, riflette l’esposizione prenatale agli androgeni ed è collegato a tratti di personalità e a vulnerabilità fisiche. Un indice più corto dell’anulare indica un rapporto 2D:4D basso e una forte esposizione al testosterone fetale.

Elementi per classificare una mano

  • dimensioni generali di mano e dita rispetto al palmo;
  • colore, temperatura, rilassatezza, grana e plasticità;
  • angoli e orientamento delle dita;
  • forma del pollice e delle falangi;
  • forma, colore e dimensione delle unghie;
  • disegni papillari delle estremità (impronte digitali);
  • linee, configurazione, profondità, colore e combinazioni fra loro.

Diatesi

Secondo Pende, la diatesi è la disposizione ereditaria o costituzionale a presentare gruppi di manifestazioni morbose che hanno un medesimo terreno e una stessa dinamica fisiopatologica. È una potenzialità morbosa originaria dell’intera costituzione, che il soggetto porta con sé dalla nascita: può restare latente o attuarsi in stati morbosi ricorrenti e cronici, solo parzialmente curabili. 














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