venerdì 4 gennaio 2013

OCD Lettera del Definitorio no. 15


Corso d’Italia, 38
00198   Roma – Italia



+ 26 dicembre 2012


            Pace a voi.

Nei giorni precedenti alle festività natalizie, ci siamo riuniti a Roma come Definitorio presieduto dal P. N. Generale, Saverio Cannistrà. Desideriamo cominciare questa lettera augurando che questi giorni siano per tutta la famiglia del Carmelo giorni di pace e di amore, nei quali, seguendo l’esempio dei Nostri Santi Padri, ci intratteniamo particolarmente ad adorare e a contemplare grati il grande Mistero dell’Incarnazione del Verbo. Che Maria e Giuseppe ci insegnino ad accogliere nelle nostre vite Gesù, Dio fatto uomo per la nostra salvezza.
Nei mesi trascorsi dall’ultima nostra lettera, tanto il P. Generale come i Definitori, abbiamo continuato le nostre visite alle differenti Circoscrizioni dell’Ordine. Incontriamo nei nostri fratelli e sorelle una sincera e fraterna accoglienza e una disposizione al dialogo che ringraziamo di cuore e che rende facile il nostro compito. Nelle nostre visite siamo testimoni dell’amore con il quale spendete le vostre vite al servizio dell’Ordine e della Chiesa, collaborando nel compito dell’evangelizzazione in molteplici forme, con entusiasmo apostolico e contemplativo.
Alcune Circoscrizioni mostrano una grande vitalità, per la gioventù dei loro membri e per l’abbondanza delle vocazioni. I nostri fratelli dell’Ordine Secolare sono anch’essi numerosi ed entusiasti in molte zone del mondo. Altre aree, anche se più invecchiate e con il problema del personale per la scarsità delle vocazioni, si mostrano anch’esse vive e vi incontriamo frati, monache e secolari, così come altri membri della famiglia teresiana, che si sforzano di condividere il carisma e di annunciare Gesù Cristo con quello che sono e che hanno, nonostante le difficoltà.
Rendiamo grazie a Dio per tutti voi.
A ciascuno vogliamo raccomandare, come frutto del dialogo durante questo nostro incontro, che non trascuriate il lavoro interiore sulle vostre persone, l’attenzione a voi stessi. Sia perché, pieni di energia, ci vediamo capaci di tutto e desiderosi di rispondere a qualunque necessità, sia perché, pur limitati, ci affanniamo per poterci spendere come lo facevamo quando eravamo più giovani, correndo il rischio di trascurare la nostra formazione permanente, la quale non riguarda solo l’assimilazione e l’aggiornamento intellettuale e pastorale (cfr. NA 130), ma soprattutto l’attenzione alla vita spirituale. Lo esprime molto bene il numero 126 delle nostre Costituzioni: “Allo scopo di conseguire un continuo rinnovamento e perché possano dare alla Chiesa un servizio adeguato alle necessità dei tempi, i nostri religiosi, insieme alla cura assidua della loro vita interiore, perfezionino la loro scienza delle realtà divine e umane in modo adeguato e continuo. A questo scopo le Province forniscano i mezzi opportuni. Per raggiungere questo fine in modo efficace, si abbiano – secondo le decisioni del Consiglio provinciale – periodi di rinnovamento durante i quali i Religiosi attendono con diligenza ad una più intensa vita di orazione e al perfezionamento degli studi”.
Certamente, la vita spirituale non cresce semplicemente per l’attenzione alle forme esterne, ma per la cura della nostra interiorità in modo integrale, realizzando un cammino nel quale nulla si da per scontato. La Grazia di Dio diviene feconda in noi quando ci disponiamo come persone ad accoglierla, curando tutte le dimensioni del nostro essere, “riflettendo seriamente sulla legge e sull’obbligo del lavoro apostolico, intellettuale e manuale” (C 31), e rinnovando “fraternamente e sinceramente lo spirito di orazione” attraverso vari mezzi, come possono essere “la revisione di vita, le celebrazioni liturgiche della Parola di Dio, le veglie penitenziali, i ritiri, le lezioni e le mutue comunicazioni di esperienze pastorali” (NA 31, cf. ib. 32) e gli esercizi spirituali (Cf. ib. 33).
Nelle nostre visite abbiamo avuto l’opportunità di incontrare i nostri fratelli carmelitani non sacerdoti. Per disgrazia, il loro numero si è ridotto negli ultimi anni; più grave ci sembra però che il loro ruolo e la necessità della loro presenza fra noi non sia compresa. Come dicono le nostre Costituzioni: “Il nostro Ordine è formato di religiosi chierici e non chierici, i quali tendono allo stesso fine, vivono la stessa consacrazione per mezzo della professione dei voti solenni, partecipano variamente dello stesso carisma” (C 127).
Già dieci anni fa, il R. P. Camilo Maccise, morto quest’anno, indirizzava una lettera a tutto l’Ordine nella quale trattava in profondità la realtà dei fratelli laici nell’Ordine, con il titolo: Verso una nuova identità. La vocazione e la missione del fratello laico nell’Ordine. Sarebbe interessante una riflessione nelle conferenze dei Provinciali su questo tema, prendendo base la lettera citata.
In essa, il P. Camilo ci ricorda che, come affermava il Concilio Vaticano II e confermava il Beato Giovanni Paolo II, la vita religiosa laicale è, in se stessa, uno stato completo di professione dei consigli evangelici. Lo stesso Giovanni Paolo II affermò: “non si può pensare alla vita religiosa nella Chiesa senza la presenza di questa vocazione laicale, anche oggi aperta a tanti cristiani che possono consacrarsi in essa nella sequela di Cristo e al servizio dell’umanità… è necessario che i religiosi laici prendano coscienza del fatto di essere responsabili, insieme ai propri fratelli sacerdoti, di tutto ciò che può favorire la vitalità del proprio Istituto… Vorrei ricordare a tutti i religiosi  - laici e sacerdoti – la complementarietà dei rispettivi cammini in seno alla stessa vita religiosa. Al religioso sacerdote, impegnato in molteplici attività pastorali, il fratello laico ricorda che la vita religiosa ha una dimensione comunitaria che non si può dimenticare. Al fratello, dedicato a umili servizi o a compiti di servizio secolare, il sacerdote ricorda la dimensione apostolica di quanto sta compiendo” (Verso una nuova…, 11-12).
In definitiva, non siamo frati per dedicarci all’apostolato o per gestire un incarico. Sembra come se dicessimo a noi stessi che se non avessimo un ufficio non avremmo un’identità; e questo non è vero. Quando il lavoro apostolico visibile si impone sugli altri aspetti della vita fraterna, che ha un enorme valore apostolico, sebbene nascosto, e trascuriamo le relazioni personali e l’orazione, specialmente quella mentale, ci assale la tentazione che solo chi fa, è. Eppure, questo è falso: solo chi è in relazione con Dio e con gli altri, è realmente.
Le nostre visite ci hanno portato a riflettere in particolare su altri due punti: da una parte, vorremmo chiamare ad una riflessione le Circoscrizioni che vedono molto ridotti i loro membri e non hanno una fondata speranza di crescere nei prossimi anni. Non sarebbe buono che sollecitassero una nuova qualificazione, passando da Province a Semiprovince o a Commissariati, oppure che pensassero alla possibilità di unirsi con altre Province esistenti per creare realtà più consistenti? D’altra parte, abbiamo constatato durante le visite – e anche attraverso altri mezzi – che molte Province dimenticano quanto affermato dalle Costituzioni nel numero 97, e accettano – o abbandonano – parrocchie senza la prescritta autorizzazione del Definitorio. Vi preghiamo di prestare attenzione a questo punto.
Le nostre sorelle Carmelitane Scalze hanno ricevuto un decreto della CIVCSVA, con data del settembre 2012, “con il desiderio di recuperare la figura e la funzione dell’Assistente religioso, per il bene delle proprie Federazioni e Associazioni di Monasteri di Monache”. A questo riguardo, il P. Saverio ha informato il Definitorio di avere tenuto un primo incontro con il Prefetto della Congregazione, S.E.R. il Card. João Braz de Aviz, al quale ha presentato alcune domande sulla forma e sul contenuto del decreto. Speriamo che questo dialogo appena iniziato ci permetta di chiarire i dubbi che il decreto ha suscitato; del frutto dello stesso informeremo le Presidenti e i loro Consigli.
Circa i nostri fratelli dell’OCDS, abbiamo discusso, nella nostra riunione, sulla necessità di introdurre qualche cambio nelle loro Costituzioni. Sostanzialmente sono due i punti che vorremmo sviluppare: da una parte, una maggiore riflessione sul tema della comunità; dall’altra, sottolineare la figura di san Giuseppe, come elemento costitutivo della vocazione secolare. Nei prossimi mesi andremo raccogliendo dalle diverse fraternità opinioni al riguardo, con il fine di poter realizzare le opportune modifiche alle Costituzioni.  
Riguardo alla situazione economica del Centro dell’Ordine, osserviamo con preoccupazione come la crisi cominci a riguardarci con sempre maggiore impatto. Naturalmente, se guardiamo attorno a noi tanti fratelli e sorelle che soffrono i suoi effetti, particolarmente tutti quelli che non hanno lavoro, non possiamo lamentarci. Eppure è chiaro che l’aumento delle tasse – che ricade fortemente sopra gli immobili affittati, che costituiscono la principale fonte di ingressi per la Casa Generalizia – la diminuzione delle elemosine ricevute e l’innalzamento generalizzato del costo della vita ci sta riguardando sempre più. Nonostante ciò, cerchiamo di sforzarci per continuare ad investire nella formazione, nell’aiuto alle Province e ai monasteri in necessità, nell’appoggio economico per la preparazione del Vº Centenario teresiano e nell’estinzione del debito del CITeS.
Qualunque vostro aiuto sarà sempre benvenuto. Confidiamo nella Provvidenza divina e anche nel contributo dei nostri fratelli e sorelle, per via ordinaria e straordinaria. In questo senso è importante che le Province ricordino la necessità di pagare le loro quote alla Casa Generalizia per tempo. Inoltre invitiamo le Province che dispongono di maggiori fondi a riflettere sul loro contributo a questa “cassa comune” che è l’economia generale. Non chiediamo denaro per noi, ma chiediamo aiuto per potere, poi, aiutare altri.
A proposito di questo tema, vogliamo avvisarvi che, per una recente legge della Unione Europea, tutti gli assegni diretti alla Casa Generalizia dovranno avere come beneficiario la CASA GENERALIZIA DEI P. CARMELITANI SCALZI. Quelli che saranno diretti a singole persone fisiche, per esempio al P. Generale, non potranno essere più riscossi. Vi preghiamo di porre attenzione a questo dettaglio all’ora di realizzare le vostre donazioni con assegni.
Con riferimento ai centri dipendenti dalla Casa generalizia, abbiamo discusso sulla situazione della Facoltà del Teresianum, revisionando quanto fatto finora dalla commissione interna che era stata creata, fra l’altro, per la revisione degli statuti e dei piani di studio. Nelle prossime settimane, in dialogo con il Preside e il Consiglio della Facoltà, continueremo valutando i passi compiuti finora.
Vogliamo inoltre da qui ringraziare e valorizzare quanto si fa presso il Centro Internazionale Teresiano Sanjuanista di Avila (CITeS): un enorme lavoro di diffusione della nostra spiritualità che, in questi anni che precedono il Centenario, ha come evento centrale il Congresso annuale su ciascuna delle opere di Santa Teresa (già se ne sono celebrati tre); congresso accessibile grazie anche alla diffusione via internet e ai DVD con le registrazioni di tutte le conferenze. Inoltre, il lavoro della comunità del CITeS e dei laici che la sostengono, sta contribuendo non poco a pagare il debito contratto per la costruzione del Centro stesso.
Come sapete, la comunicazione è per noi di vitale importanza. Per questo abbiamo trattato anche della promozione dal Centro dell’Ordine delle iniziative necessarie per favorire un reale interscambio di notizie fra tutti noi. Il responsabile per la comunicazione dell’Ordine, P. David Jiménez, ha dovuto assumere l’incarico di Superiore della comunità de “La Santa” ad Avila e, per questo, il suo Provinciale ci ha pregato di liberarlo dall’incarico che svolgeva finora. Abbiamo deciso di contattare un laico, giornalista professionista e membro della nostra famiglia teresiana, che già ci aiutava nel compito dell’informazione relativa alla celebrazione del Vº Centenario della nascita di Santa Teresa: il Sign. Juan Manuel Borrego Alonso, che da adesso si incaricherà di questa delicata missione. Ringraziamo di cuore il P. David per il lavoro svolto fino ad oggi in favore dell’Ordine e chiediamo al Signore che accompagni e illumini il Sign. Borrego nello svolgimento del suo incarico.
Ci apre un bell’orizzonte di speranza la realtà delle nuove presenze missionarie del Carmelo teresiano, la cui realizzazione si avvicina sempre più: Cina, responsabilità della Provincia di Corea; Zambia, che la Provincia di Manjummel ha accettato generosamente; e Angola, che già i Provinciali del Brasile-Sud e del Portogallo hanno potuto visitare, con il fine di impiantare lì una missione che coinvolgerebbe anche altre Province spagnole e latinoamericane.
In questi giorni abbiamo avuto anche il tempo di dialogare sul cammino di preparazione del Centenario di Santa Teresa, che prosegue con tante iniziative. Sono già molto avanti le convenzioni con delle Fondazioni in Spagna, disposte a finanziare il restauro della Cappella natale di Santa Teresa nella chiesa de “La Santa” ad Avila. Altri progetti da realizzarsi in Spagna godranno di importanti benefici fiscali che, come nel caso citato, faciliteranno l’arrivo di ulteriori fonti di finanziamento. A partire dal mese di gennaio si offrirà una nuova versione – speriamo che sia più utile per tutti – della pagina web dell’Ordine per il Centenario.
La Commissione Pastorale sta preparando già l’incontro teresiano internazionale che si terrà a Rio de Janeiro, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2013. Allo stesso tempo, si stanno ponendo le basi per l’incontro internazionale dei giovani del Carmelo teresiano che si terrà ad Avila durante il 2015.
Inoltre, si sono inviate 2.000 biografie della Santa in Africa, in francese ed in inglese, e si è sostenuto economicamente la realizzazione del Congresso Missionario tenutosi nell’estate scorsa a São Roque (Brasile), e di quello tenuto a Nairobi sull’Africa. Queste ed altre iniziative, delle quali vi andremo aggiornando, si realizzano in gran parte grazie alle vostre offerte, per le quali ringraziamo sinceramente, con la speranza che possiate continuare ad aiutarci economicamente.
Il P. Augustine Mulloor ci ha informato del Corso per gli animatori delle Comunità Carmelitane celebrato ad Atma Darshan (India) dal 21 settembre all’8 dicembre del 2012, che ha avuto un grande esito. Hanno potuto partecipare ad esso religiosi dall’India, Nigeria e Tanzania, che hanno ricevuto un corso completo, del quale evidenziamo i seguenti temi: la visione della comunità e dell’autorità in Gesù, la visione teresiana della comunità e l’animazione comunitaria secondo la dottrina di San Giovanni della Croce, ed inoltre l’uso dei mezzi per l’animazione e i ricorsi psicologici per promuoverla. Il prossimo corso, sempre per i religiosi di lingua inglese, si celebrerà tra il 15 settembre ed il 18 ottobre 2013 e la tematica affrontata sarà la direzione spirituale. Consigliamo vivamente ai Superiori maggiori di mettersi in contatto con il P. Johnson, Segretario della formazione presso la Casa Generalizia (ocdform@gmail.com), per poter ricevere le informazioni necessarie e per l’iscrizione di qualche religioso a questo corso, poiché è di grande interesse e la formazione che si riceve di grande utilità.
Il giorno 17 dicembre ci siamo riuniti con i nostri fratelli del Consiglio Generale O. Carm. È stata una riunione familiare e distesa, nella quale abbiamo potuto analizzare, grazie alla presenza di fr. Fausto Spinelli, ocd, nuovo economo della Delegazione di Israele, il progetto di restaurazione che entrambi gli Ordini vogliamo avviare del Wadi Es Siah, culla del Carmelo. Abbiamo riscontrato la necessità di sviluppare una strategia che ci permetta di raccogliere fondi per proteggere questo patrimonio spirituale e storico, così come per continuare i contatti con le distinte sedi amministrative, per ottenere i permessi necessari.
Inoltre, siamo stati informati sull’incontro ALACAR celebrato questo anno a São Paulo (Brasile) fra il 22 e il 27 ottobre 2012, nel quale si è riflettuto sulla vita comunitaria nel Carmelo, dono e segno di gioia e di speranza.
Abbiamo dialogato e progettato alcune iniziative per celebrare i prossimi centenari che riguardano i due Ordini: nel 2014 celebreremo il Centenario della Beatificazione di Santa Teresa e della morte di P. Gerolamo Gracián e il VII anniversario della morte di Sant’Alberto di Gerusalemme; nel 2015 il Centenario della nascita della Santa e nel 2016 il 450° anniversario della nascita di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Tutte date tanto evocative, che ci invitano a riflettere sul presente e ci proiettano verso un futuro di fedeltà alla parola e alla vita di tanti esimi testimoni.
In questo incontro abbiamo trattato anche del contenuto e delle questioni logistiche del prossimo raduno che si terrà ad Aylesford (Regno Unito) nel maggio del prossimo anno.
Rinnovando i nostri auguri di un felice Natale e di un santo e prospero anno 2013, vi facciamo giungere il nostro fraterno e sentito abbraccio. I vostri fratelli:

P. Saverio Cannistrà, Prep. Generale
P. Emilio J. Martínez
P. Albert Wach
P. Augustine Mulloor
P. Robert Paul


P. Marcos Juchem
P. Peter Chung
P. George Tambala
P. John Grennan

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