Leggimi la mano. Ask Me! Pregúntame! Chiedi a Me! E ADESSO A CHI LO DICO QUANDO NON C'E' PIU' NESSUNO A CUI DIRE LA NOSTRA PENA La #psicochirologia è capace di aiutare la persona ad interpretare gli aspetti della sua vita e ogni avvenimento può essere compreso secondo lo studio della #Chirologia. #Amicizia, #amore, #lavoro e #salute cambiano significato se sono interpretati attraverso la lettura della mano
sabato 30 luglio 2011
Enrico Pallocca Centro Meditazione cristiana S. Maria della Vittoria: Tar Music e Enrico Pallocca presentano: Festival d...
Enrico Pallocca Centro Meditazione cristiana S. Maria della Vittoria: Tar Music e Enrico Pallocca presentano: Festival d...: "CONCERTI: Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e Saraswati House presentano Festival di Musica Indiana ospitato nel Sa..."
venerdì 29 luglio 2011
mercoledì 27 luglio 2011
Enrico Pallocca Centro Meditazione cristiana S. Maria della Vittoria: Delbrêl, giullare di Dio
Enrico Pallocca Centro Meditazione cristiana S. Maria della Vittoria: Delbrêl, giullare di Dio: "Madeleine Delbrêl : Un jour nouveau commence... di Librairie-La-Procure Delbrêl, giullare di Dio"
lunedì 25 luglio 2011
Centro Meditazione Cristiana Santa Maria della Vittoria Via XX Settembre,17 Roma.
Centro Meditazione Cristiana
Santa Maria della Vittoria
Via XX Settembre,17 Roma.
Promuove incontri di orientamento spirituale per
persone singole, piccoli gruppi ed offre la
sua collaborazione alle Parrocchie.
Per informazioni contattare Enrico Pallocca
Cell 3337422760
enricopallocca@googlegroups.com
domenica 24 luglio 2011
sabato 23 luglio 2011
giovedì 21 luglio 2011
martedì 19 luglio 2011
lunedì 18 luglio 2011
enricopalloccagroup
Confianza en tiempo de crisis
enricopallocca@googlegroups.com
He arraigado mi fe en Dios,
¿cómo podéis aconsejar:
Déjalo todo,
Piensa solo en ti mismo?
¿Os dais cuenta de lo que está sucediendo?
Los hombres del poder, de todo tipo de poder,
están afinando los sistemas
para oprimir y explotar a los pobres del mundo.
Tienen la fuerza y también la arrogancia
de organizar un pensamiento único
y de silenciar a aquellos que se opone a sus planes.
¡ y Tienen la capacidad de destruir el mundo!
Cuando está amenazada la supervivencia de la humanidad,
¿qué puede hacer un hombre honrado?
¿Abandonar toda esperanza y todos los esfuerzos
o adoptar una actitud de conversión?
Renuevo mi confianza en el Señor,
sé que su nombre es : el Salvador.
Dios es más poderoso que los hombres,
en sus manos está el futuro del mundo.
Dios camina por la calles de la historia
y sigue con afecto y preocupación
la complicada historia de los pueblos
y la vida sencilla de cada persona.
El Señor conoce los secretos de los corazones,
los verdaderos sentimientos que los motivan;
reconoce inmediatamente a los portadores de la violencia
y lucha contra ellos duramente.
Para los hombres deshonestos en el poder
se convierte en un fuego que consume,
como el viento imparable del desierto
que pone de manifesto la esterilidad de su vida
El Señor es Redentor, Dios de la justicia,
ama a los hombres honestos,
aquellos que son fieles en los momentos de prueba
y pacificos constructores de paz.
Para ellos se hace roca de defensa,
baluarte y torre inexpugnable;
a ellos manifiesta la ternura de su rostro,
la sonrisa de un amor que los hace libres.
enricopallocca@googlegroups.com
domenica 17 luglio 2011
venerdì 15 luglio 2011
Dio fissa il suo sguardo sul bene Ermes Ronchi
XVI Domenica Tempo Ordinario-Anno A In quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: -Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?-. Ed egli rispose loro: -Un nemico ha fatto questo!-. E i servi gli dissero: -Vuoi che andiamo a raccoglierla?-. -No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano (...)». Il nostro cuore è un pugno di terra, seminato di buon seme e assediato da erbacce. Vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania? domandano i servi. La risposta è perentoria: «No, perché rischiate di strappare il buon grano!». L'uomo violento che è in me dice: strappa subito tutto ciò che è immaturo, sbagliato, puerile, cattivo. Il Signore dice: abbi pazienza, non agire con violenza, perché il tuo spirito è capace di grandi cose solo se ha grandi motivazioni positive, non se ha grandi reazioni immediate. Mettiamoci sulla strada su cui Dio agisce, adottiamo il suo stile: per vincere la notte accende il mattino, per far fiorire la steppa getta infiniti semi di vita, per far lievitare la massa immobile immette un pizzico di lievito. Questa è la attività solare, positiva, vitale che dobbiamo avere verso noi stessi. Dobbiamo liberarci dai falsi esami di coscienza negativi, centrati sul male. La nostra coscienza chiara, illuminata e sincera deve scoprire prima di tutto ciò che di vitale, bello, buono, promettente, Dio ha seminato in noi. E far sì che porti frutto. La parabola racconta due modi di guardare: i servi vedono soprattutto le erbacce, il negativo, il pericolo; Il Padrone, invece, fissa il suo sguardo sul buon grano, la zizzania è secondaria. Dobbiamo conquistare lo sguardo positivo di Dio innanzitutto verso noi stessi: io non sono le mie debolezze, ma le mie maturazioni; io non sono creato a immagine del Nemico e della sua notte, ma a immagine del Creatore e del suo giorno. Nessun uomo coincide con il suo peccato o con le sue ombre. Ma se non vedo la luce in me, non la vedrò in nessuno. Davanti a Dio una spiga di buon grano conta più di tutta la zizzania del campo, il bene è più importante del male, il peso specifico del bene è superiore, il bene vale di più. E la spiga di domani, il bene possibile è più importante del male presente, del peccato di ieri. Il male non revoca il bene della tua vita, anzi, è il bene che revoca il male. Non preoccupiamoci prima di tutto della zizzania, dei difetti, delle debolezze, ma di coltivare una venerazione profonda per le forze di bontà, di generosità, di attenzione, di accoglienza, di libertà che Dio ci consegna. Facciamo che queste erompano in tutta la loro forza, in tutta la loro bellezza, in tutta la loro potenza e vedremo le tenebre scomparire. Questo è il messaggio della parabola: venera la vita che Dio ha posto in te, proteggila, porta avanti ciò che hai di positivo e la zizzania avrà sempre meno terreno. Tu pensa al buon grano, ama i tuoi germi di vita, custodisci ogni germoglio buono, sii indulgente con tutte le creature. E anche con te stesso. E tutto il tuo essere fiorirà nella luce. (Letture: Sapienza 12,13.16-19; Salmo 85; Romani 8,26-27; Matteo 13,24-43).
giovedì 14 luglio 2011
Cercati in me, cercati in te.
Cercati in me, cercami in te: il grande messaggio di S. Teresa d’Avila
Dio ti cerca e tu cerchi Dio. Se sei sincero con te stesso, non puoi non ammettere questa verità. È certo che Dio ti sta cercando. Da sempre. Non ha smesso mai di farlo, perché ti ama e vuole il tuo bene, forse più di quanto non lo voglia tu stesso...
Purtroppo non è sempre certo, invece, che tu cerchi Dio, almeno consapevolmente. Magari in maniera inconsapevole lo cerchi, perché sai di non poter fare ameno di Lui per conoscere la verità del tuo essere. Cerca allora di portare questa ricerca a livello di consapevolezza, poniti con disponibilità in cammino, consenti a Dio di trovarti, aprendo a Lui il tuo cuore e la tua mente, rendendoti disponibile a farti amare da Lui.
Purtroppo non è sempre certo, invece, che tu cerchi Dio, almeno consapevolmente. Magari in maniera inconsapevole lo cerchi, perché sai di non poter fare ameno di Lui per conoscere la verità del tuo essere. Cerca allora di portare questa ricerca a livello di consapevolezza, poniti con disponibilità in cammino, consenti a Dio di trovarti, aprendo a Lui il tuo cuore e la tua mente, rendendoti disponibile a farti amare da Lui.
S. Teresa d’Avila si sentiva dire da Dio: «Cercami in te». La grande Riformatrice dell’Ordine Carmelitano aveva misticamente intuito che dentro noi stessi possiamo trovare Dio. Ella guardava se stessa nella certezza di trovarvi la presenza viva del Signore. Si realizzava in lei quella parola di Gesù che dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23). Per questo dobbiamo cercare Dio dentro di noi: per il semplice fatto che Egli, con il suo Santo Spirito, già abita presso di noi, ha preso domicilio nel nostro essere.
S. Agostino si poneva sulla stessa scia, quando confessava: «Io ti cercavo fuori di me e Tu eri già dentro di me». Il Santo vescovo di Ippona capiva che Dio è più intimo a noi di noi stessi, perchè ci conosce più di quanto noi conosciamo noi stessi. Di conseguenza non possiamo capire pienamente noi stessi se non ci cerchiamo nel cuore stesso di Dio.
In questa luce possiamo comprendere anche la seconda parte dell’intuizione mistica di Santa Teresa di Avila. La Santa si sente dire da Dio, non solo «Cercami in te», ma anche «Cercati in me». Il Signore le suggerisce che nei momenti di smarrimento ella può ritrovare se stessa in Lui. Noi siamo sempre presenti nel Cuore del Signore, perché dall’eternità Egli ci conosce e ci ama. Al profeta Geremia Dio dice: «Prima di formarti nel grembo materno ti conoscevo, prima che tu venissi alla luce ti avevo consacrato» (Ger 1,5). Non solo, quindi, possiamo trovare Dio in noi, ma siamo in grado di trovare anche noi in Lui.
Questo è possibile perché noi e Lui ci apparteniamo reciprocamente nell’amore. Il protagonista e l’autore incessante di questa reciproca appartenenza è il Padre, il vincolo e il dinamismo di questa comunione è lo Spirito Santo, il volto eterno di quest’amore tra noi e Dio è Gesù!
S. Agostino si poneva sulla stessa scia, quando confessava: «Io ti cercavo fuori di me e Tu eri già dentro di me». Il Santo vescovo di Ippona capiva che Dio è più intimo a noi di noi stessi, perchè ci conosce più di quanto noi conosciamo noi stessi. Di conseguenza non possiamo capire pienamente noi stessi se non ci cerchiamo nel cuore stesso di Dio.
In questa luce possiamo comprendere anche la seconda parte dell’intuizione mistica di Santa Teresa di Avila. La Santa si sente dire da Dio, non solo «Cercami in te», ma anche «Cercati in me». Il Signore le suggerisce che nei momenti di smarrimento ella può ritrovare se stessa in Lui. Noi siamo sempre presenti nel Cuore del Signore, perché dall’eternità Egli ci conosce e ci ama. Al profeta Geremia Dio dice: «Prima di formarti nel grembo materno ti conoscevo, prima che tu venissi alla luce ti avevo consacrato» (Ger 1,5). Non solo, quindi, possiamo trovare Dio in noi, ma siamo in grado di trovare anche noi in Lui.
Questo è possibile perché noi e Lui ci apparteniamo reciprocamente nell’amore. Il protagonista e l’autore incessante di questa reciproca appartenenza è il Padre, il vincolo e il dinamismo di questa comunione è lo Spirito Santo, il volto eterno di quest’amore tra noi e Dio è Gesù!
lunedì 11 luglio 2011
domenica 10 luglio 2011
giovedì 7 luglio 2011
Rito di ammissione nella Fraternità dell'Ordine Carmelitano Secolare di S. Maria della Vittoria per Maria, Isabella e Marcello. Domenica 17 Luglio alle ore 18.30
Rito di ammissione nella Fraternità dell'Ordine Carmelitano Secolare di S. Maria della Vittoria
per Maria, Isabella e Marcello. Domenica 17 Luglio alle ore 18.30
lunedì 4 luglio 2011
domenica 3 luglio 2011
Carlo Laudazi 3
h. 1600 II° Conferenza:
- Caratteristiche dell'Amore: gratuità, dedizione, imparzialità, potere, relazionalità;
sabato 2 luglio 2011
Carlo Laudazi 2
Carlo Laudazi 2
24/06/2011 h. 9.30 I° Conferenza;
- Relazionalità della preghiera;
- L'orazione. "un gran bene per l'anima";
24/06/2011 h. 9.30 I° Conferenza;
- Relazionalità della preghiera;
- L'orazione. "un gran bene per l'anima";
Carlo Laudazi 1
H. 16.00 II° Conferenza P. Carlo Laudazi:
- L'importanza delle mediazioni nella storia della salvezza;
- Centralità del Cristo nella Spiritualità Teresiana;
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