mercoledì 24 agosto 2011

SCELTI PER ESSERE SANTI NELL’AMORE IN CRISTO GESU’ Di: Maria Teresa Cristofori






ORDINE SECOLARE DEI CARMELITANI SCALZI – PROVINCIA ROMANA

ESERCIZI SPIRITUALI OCDS ANNO 2011 A MONTECOMPATRI (RM)

Di: Maria Teresa Cristofori

Nel corrente anno, gli Esercizi Spirituali per i membri dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi della Provincia Romana, hanno avuto luogo nella ”CASA SAN SILVESTRO” di Montecompatri (RM) dal 22 al 26 giugno 2011. Il nostro Delegato Provinciale prof. Padre Arnaldo Pigna, nel primo giorno ci ha accolto con una conferenza di apertura, seguita dalla S. Messa. Ci ha parlato poi nella mattinata del secondo giorno con un’altra conferenza, che ha concluso con la Celebrazione Eucaristica da lui presieduta.

SCELTI PER ESSERE SANTI NELL’AMORE IN CRISTO GESU’

Padre Arnaldo, con un preciso riferimento alla lettera di S. Paolo agli Efesini, ci ha richiamato e portato a riflettere sulla specifica vocazione primaria di ogni cristiano. Dio, già prima della creazione del mondo, ha pensato a ciascuno di noi, ci ha scelti, eletti e ricolmati di benedizioni spirituali in Cristo, per essere santi e immacolati dinanzi a Lui nella carità. Tutto ci è stato donato per mezzo di Cristo che, incarnandosi, è venuto sulla terra per rivelarci l’amore del padre, condividere la nostra condizione umana e renderci partecipi della sua figliolanza divina. Superando le distrazioni e distaccandoci dagli aspetti superficiali del nostro ambiente, dobbiamo prendere coscienza della nostra vocazione originaria, per riscoprire il senso della nostra vita, sentirci figli di Dio e aderire al suo disegno di salvezza. Gli Esercizi Spirituali vanno accolti come un’occasione privilegiata per stare in compagnia di Dio in un clima di raccoglimento interiore, che favorisca il nostro incontro personale con Lui e ci aiuti a sperimentare che Egli è veramente AMORE. Il silenzio, scandito da momenti di preghiera, adorazione, meditazione, lettura spirituale, ci deve aiutare a capire che il Signore si fa incontrare da chi lo cerca con cuore sincero e, con passione, così lo invoca con le parole del Salmista: “Il tuo volto, Signore, io cerco!”. Meditando quanto ci viene suggerito dall’Apostolo Giovanni nella sua prima lettera, dobbiamo assumere la consapevolezza che è il dinamismo dell’amore ad animare e unificare la nostra vita: “Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv. 4, 16). Nelle nostre relazioni va privilegiata, perciò, la dimensione affettiva, sia nell’aspetto attivo che contemplativo, poiché, come affermava la nostra S. Madre Teresa di Gesù: “Marta e Maria devono andar sempre d’accordo” (7 M. 4, 12). Dobbiamo, però, essere pienamente convinti che la dimensione contemplativa dell’amore va posta a fondamento della convivenza umana, poiché lo stare a tu per tu con Dio, ci fa avvertire il dono di sé che Egli ci ha fatto e ci consente di amare e aiutare tutti i nostri fratelli, divenendo per essi provvidenza ed amicizia. L’amore di Dio non mortifica il nostro essere, ma lo rende libero,gli fa mettere da parte tutto ciò che non è Lui e, sull’esempio di Gesù, gli dà il coraggio di accettare anche la croce più dolorosa. Come carmelitani dobbiamo praticare l’ORAZIONE non per assolvere ad un obbligo, ma perché abbiamo scelto di dare il primato alla dimensione contemplativa della vita, a imitazione di Cristo: guardando a Lui, la nostra preghiera si fa vita e la nostra vita si fa preghiera.

Dal pomeriggio del 23 e fino al 26 giugno, nostro predicatore è stato Padre Carlo Laudazi OCD, professore al “Teresianum” di Roma, che ha trattato il seguente argomento:

L’ORAZIONE NELL’ESPERIENZA E NEGLI SCRITTI DI S. TERESA DI GESU’

S. Teresa, maestra di orazione e ben a ragione denominata “Madre degli Spirituali”, diviene scrittrice per obbedienza ai Superiori, che la esortano a rendere un servizio alle anime, tramite la narrazione delle sue esperienze di vita interiore. Dalla Bibbia abbiamo appreso che Dio per parlare agli uomini, redimerli e salvarli, sceglie dei “mediatori”: pensiamo ai patriarchi, ai profeti, alla B. V. Maria, ai Santi ed al mediatore perfetto che è Cristo Gesu’. Tra le mediazioni scelte da Dio, possiamo annoverare, senza alcun dubbio, la nostra S. Madre Teresa di Gesù, ufficialmente proclamata il 27 settembre 1970, quale prima donna nella storia della ecclesiastica: ”DOTTORE DELLA CHIESA UNIVERSALE”. S. Teresa, nella sua vita, si è resa pienamente disponibile a Dio e i doni da lei ricevuti, vengono messi a disposizione dell’intera comunità, poiché al Signore sta molto a cuore l’uomo e si serve di chiunque possa aiutarlo a realizzare il progetto che Egli ha su di lui. Nella spiritualità di S. Teresa, Cristo ha una centralità assoluta e, tramite l’esperienza di Lei, siamo invitati anche noi ad interrogarci su quale posto occupi GESU’ nella nostra vita. Dalle Sacre Scritture la nostra Santa trae la convinzione che tutto ruota intorno a Cristo, poiché tutto esiste e sussiste in Lui e per questo, con sicurezza e senza alcun timore, così afferma: “Ho sempre riconosciuto che non possiamo piacere a Dio, né Dio accorda le sue grazie se non per il tramite dell’Umanità Sacratissima di Cristo, nel quale ha detto di compiacersi” ( Vita 22, 6 ). Per S. Teresa l’orazione non è un mezzo devoto, ma un valore fondamentale che ci consente di stabilire una relazione personale con Dio e di dialogare con Lui come con un amico fidato, al quale è possibile aprirsi e manifestare anche i pensieri più nascosti, sempre animati dalla certezza che Egli è in noi, sa comprenderci e non ci abbandona mai. Così Ella parla della vicinanza di Dio: ”Mi pareva che Gesù Cristo mi camminasse sempre al fianco. Sentivo che mi stava al lato destro, testimone di tutto ciò che facevo. Non vi era un istante che mi raccogliessi senza sentirmelo accanto”. S. Teresa si sente amata dal Signore, che non ci tratta mai da sudditi, ma da figli nel Figlio Gesù il quale, incarnandosi, ha reso possibile la “visibilità” di Dio e ci ha donato la sua amicizia, in un rapporto di reciproca appartenenza, che trova in Cristo la sua fonte di amore verso tutti gli altri.











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