sabato 22 novembre 2025

98 Appunti di chirologia pagina 1 Dott. Enrico Pallocca Psicochirologo

 

È vero che questo è bene per me?
La domanda che salva il cervello e l’anima

In questi appunti unisco la chirologia, la neurobiologia e la vita spirituale. La domanda “È vero che questo è bene per me?” diventa una chiave di lettura della mano e, allo stesso tempo, un esercizio fondamentale per mantenere viva la nostra mente e il nostro destino personale.

Appunti di chirologia: pagina manoscritta con disegno della mano
Appunti originali di Psicochirologia (pag. 237) con schema della mano e note scritte a mano.

La domanda essenziale per la vita dell’uomo

Domande da fare in ogni momento della nostra vita: è vero che questo è bene per me? È una domanda essenziale per la vita dell’uomo. Se non ce la poniamo, finiamo col distruggerci.

È una domanda che corrisponde a precise strutture neurobiologiche del cervello, fra il Talamo e la corteccia frontale. La decadenza della funzione, la disabitudine a porsi questa domanda provoca anche un’involuzione a livello neurologico.

Leggere con gli occhi di Dio la storia di ogni singolo uomo.

Non esiste un destino immutabile. Fede e preghiera cambiano il nostro destino. Il destino è il male che portiamo nella mano sinistra.

L’amore si può solo dare, si trova nel nostro cuore e ci riscalda.

Lo schema della mano: elementi, sensi e destino

Schema psicochirologico della mano con annotazioni a mano
Schema psicochirologico: la mano come mappa degli elementi, dei sensi e delle scelte che orientano il destino.

In questo disegno la mano viene suddivisa in aree che corrispondono ai quattro elementi, ai sensi e alle funzioni vitali. Ogni parte del palmo diventa un luogo in cui si iscrivono le nostre decisioni, le abitudini e i modi di amare. La domanda “È vero che questo è bene per me?” non è solo un pensiero morale: è un atto neurobiologico e spirituale che lascia un segno nelle linee e nei monti della mano.

Psicochirologia: allenare il discernimento

Quando nella lettura della mano incontro una persona che ha smesso di chiedersi se ciò che fa è davvero bene per sé, osservo spesso una certa rigidità nelle linee, una stanchezza nei monti e una difficoltà a cambiare direzione. È come se il Talamo e la corteccia frontale avessero perso l’allenamento al discernimento.

La pratica psicochirologica diventa allora un invito concreto a riprendere questa domanda fondamentale. Riguardando insieme la mano, aiutiamo il cervello e il cuore a riaprire una strada: nessun destino è immutabile, e le nostre scelte, sostenute da fede, preghiera e consapevolezza, possono trasformare la direzione delle linee che stiamo tracciando giorno dopo giorno.

Testo, immagini e appunti di Psicochirologia
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