Appunti di Chirologia – Pagina 9
Linea della Vita e Linea Mentale
Linea della Vita / Linea Vitale
La “linea della Vita” è il termine tradizionale usato dalla chiromanzia.
Il termine linea Vitale aderisce meglio alla realtà.
Le linee che circondano l’eminenza thenar – il Monte di Venere – informano
su come una persona utilizza la propria vitalità, tenendo conto del
temperamento mentale.
Lunghezza della linea vitale
Per comprendere la differenza tra una linea vitale corta e una lunga,
immaginiamo l’energia vitale come un liquido contenuto in una bottiglia:
il diametro del collo determina la velocità di uscita del liquido
e quindi la durata dell’operazione, inversamente proporzionale al
diametro del collo. Allo stesso modo l’energia vitale corre lungo la
linea Vitale: la durata della disponibilità e del rinnovamento
dell’energia è proporzionale alla lunghezza della linea, mentre la
forza dell’energia vitale è inversamente proporzionale alla sua lunghezza.
- Linea vitale lunga: energia vitale utilizzabile a lungo termine,
opposta all’energia “coup de poing”. Tracciato netto e continuo =
buon equilibrio funzionale, fisiologico e psichico, grande capacità
di resistenza.
- Linea vitale corta: energia vitale utilizzabile a breve termine;
energia “pugno” che sostituisce la durata con la forza.
Temperamenti e linea vitale
- Bilioso: linea vitale spesso lunga, conferma la regolarità
dell’azione intrapresa. Parola d’ordine: “lentamente ma inesorabilmente”.
- Sanguigno: linea vitale spesso breve; non ama la moderazione
né la routine, vuole risolvere in fretta i problemi, una volta per tutte.
- Nervoso: linea vitale spesso lunga. Incapace di forzare la
mancanza di vitalità, la compensa con la tenacia. Predittivo per
natura, riesce a far durare la propria atonicità. Se la linea è
corta, conferma fatica e bisogno di “ricaricare le batterie”.
- Linfatico: linea vitale lunga e profonda, in accordo con la
regolarità delle sue attività.
Forme e tracciato della linea vitale
- Catena di isole: dispersione momentanea di energia, possibile
disfunzione organica.
- Solco parallelo sul lato concavo: linea vitale di soccorso,
riserva supplementare di energia.
- Rottura della linea: energia a corrente alternata, con alti
e bassi. Non indica un incidente improvviso né una morte.
- Ramoscelli che si uniscono alla linea: l’individuo, non disponendo
di riserve interne sufficienti, trae la vitalità dal contesto man mano
che l’azione si evolve.
- Rami che partono dalla linea: perdita di energia o richiamo
alla fuga, all’apertura al mondo, all’azione o al pensiero, secondo
la curvatura della linea. Se il resto della mano indica un carattere
familiare, la persona oscilla tra il bisogno di casa e il desiderio
di fuga.
La Linea Mentale
La linea mentale attraversa il palmo da un lato all’altro, separando
simbolicamente il Nord (pensiero) dal Sud (emozioni e istinto). È
tradizionalmente chiamata “linea della Testa”. Indica le facoltà
mentali della persona, non il quoziente intellettivo.
- Linea mentale lunga: mente riflessiva, incline all’analisi,
che si affida al ragionamento coerente.
- Linea mentale corta: mente arguta, fiduciosa nell’intuito
(soprattutto se il pollice lo conferma), propensa alla sintesi
e alla visione d’insieme.
Forme e segni sulla linea mentale
- Linea netta e continua: in genere lunga; conferma lo spirito
di continuità nelle idee e completa la capacità di sintesi del
temperamento.
- Rami aggrovigliati (tipici della mano nervosa): percorso
frammentato, problemi di concentrazione ma grande curiosità
e agilità mentale.
- Punti, duplicazioni, isole successive: flusso irregolare
di energia mentale, variabilità della tensione fisica, rischio
di affaticamento cerebrale, difficoltà di memoria e concentrazione.
- Linea curva o ondulata: la linea retta è il rigore della
quercia; la curvatura indica la tendenza ad “arrotondare gli angoli”,
come la canna che si piega senza spezzarsi, con un certo rifiuto
del confronto.
- Linea incurvata verso il basso, verso il Monte della Luna:
sottolinea creatività e soggettività. Nel temperamento nervoso o
sanguigno intensifica la soggettività intellettuale o emotiva con
una forte carica immaginativa.
Psicochirologia e relazione d’aiuto
Nel colloquio psicochirologico è essenziale stabilire un’empatia che
porti la persona a parlare di sé. Una domanda guida è:
“È vero che questo è bene per me?” riferita alle azioni e ai pensieri.
Se non ci poniamo questa domanda rischiamo l’autodistruzione. Essa
corrisponde a strutture neurobiologiche precise tra talamo e corteccia
frontale: la disabitudine a formularla provoca anche una involuzione
neurologica.
«Divina eloquia cum legente crescunt» – le parole di Dio crescono con chi le legge (Gregorio Magno).
Non predico il futuro, ma oriento la persona seguendo la via che mi
insegna Cristo Gesù, Figlio di Dio: Cristochirologia, la Bibbia nelle tue mani.
I sette doni dello Spirito
Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio.
Non esiste un destino immutabile: fede e preghiera possono cambiare il
nostro destino. Il “destino” è il male che portiamo nella mano sinistra.
Digit ratio e temperamento
Il rapporto tra la lunghezza del dito indice (2D) e dell’anulare (4D),
il cosiddetto digit ratio, riflette l’esposizione prenatale agli
androgeni ed è collegato a tratti di personalità e a vulnerabilità
fisiche. Un indice più corto dell’anulare indica un rapporto 2D:4D
basso e una forte esposizione al testosterone fetale.
Elementi per classificare una mano
- dimensioni generali di mano e dita rispetto al palmo;
- colore, temperatura, rilassatezza, grana e plasticità;
- angoli e orientamento delle dita;
- forma del pollice e delle falangi;
- forma, colore e dimensione delle unghie;
- disegni papillari delle estremità (impronte digitali);
- linee, configurazione, profondità, colore e combinazioni fra loro.
Diatesi
Secondo Pende, la diatesi è la disposizione ereditaria o
costituzionale a presentare gruppi di manifestazioni morbose che hanno
un medesimo terreno e una stessa dinamica fisiopatologica. È una
potenzialità morbosa originaria dell’intera costituzione, che il soggetto
porta con sé dalla nascita: può restare latente o attuarsi in stati
morbosi ricorrenti e cronici, solo parzialmente curabili.