mercoledì 17 dicembre 2025
Coaching cognitivo e psicochirologia Dott. Enrico Pallocca Appunti di chirologia pagina 11
Quando leggo la mano, la Chirologia non è mai separata dal Coaching Cognitivo: la mano diventa una mappa vivente che mi aiuta a mediare tra stato attuale, risorse e stato desiderato. Io non decido la destinazione: la destinazione appartiene alla persona. Io offro strade, ponti e alternative, senza giudizio.
Che cos’è il Coaching (nel senso originario)
Il termine coach richiama l’idea del “cochero”, colui che guida la carrozza: oggi diremmo “autista”. Nel percorso di sviluppo personale, il coach accompagna la persona verso la meta che essa stessa sceglie, rendendo visibili le alternative e le possibili vie.
Perché “Coaching Cognitivo”
Il Coaching Cognitivo lavora sulle risorse interne e invisibili: percezioni, processi cognitivi, valori, credenze e sentimenti. Non è terapia e non si occupa di patologie: media il cambiamento aiutando la persona a diventare capace di auto-dirigersi, con alte prestazioni, in autonomia e in comunità.
Missione: suscitare persone auto-dirette
La missione del coaching cognitivo è far emergere persone capaci di guidarsi da sé, attraverso ascolto profondo, parafrasi, riformulazione e domande di mediazione. Nel rapporto (rapport) contano postura, gesti, tono della voce, linguaggio e respirazione: la relazione prepara il terreno al cambiamento.
Olonomia e i cinque stati della mente
Integro il concetto di “olonomia”: la persona è insieme parte e tutto. Nella mano leggo e attivo cinque stati interiori della mente: efficacia, flessibilità, abilità professionali, coscienza e interdipendenza.
I cinque stati della mente letti nella mano
• Pollice – COSCIENZA: metacognizione, criteri interni, consapevolezza della meta.
• Indice – FLESSIBILITÀ: cambio di prospettiva, empatia, tolleranza dell’ambiguità.
• Medio – EFFICACIA: opzioni, controllo, responsabilità e azione deliberata.
• Anulare – ABILITÀ e APPRENDIMENTO: criteri, precisione, ricerca di dati e conferme.
• Mignolo – INTERDIPENDENZA: collaborazione, obiettivi condivisi, intenzioni positive.
La mappa per risolvere i problemi (sulla mano)
Durante la lettura applico un modello semplice: Stato attuale → Stato desiderato, facendo emergere risorse e formulando domande guidate dai cinque stati della mente. Parafrasi all’inizio (“ti ascolto, ci tengo, ti capisco”), poi chiarifico la meta con tre verbi: ESSERE – AVERE – SENTIRE.
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