Nineteen Mantras nasce dal confronto di tre sfere creative differenti: quella musicale di Riccardo Nova, quella visiva di Giorgio Barberio Corsetti e quella corporea di Shantala Shivalingappa, in equilibrio tra due mondi, due visioni e due culture, quella europea e quella indiana. L’opera vuole immaginare un dramma universale, in cui le concezioni di spazio, tempo, durata e successione non vengono rispettate. Le azioni non si susseguono ma si espandono una nell’altra creando così cicli che si dissolvono e poi rinascono. La musica, partendo dall’intonazione naturale dei suoni, crea un percorso all’interno della cosmogonia indiana soffermandosi su alcuni momenti significativi dell’esistere. Scrive Giorgio Barberio Corsetti: “Lo spettacolo Nineteen Mantras sarà un racconto visionario delle divinità evocate dai Mantra, attraverso episodi delle loro storie mitiche. […] Attraverso la musica, il canto, le immagini, la danza e le azioni dei danzatori nasce il tessuto variegato dello spettacolo. Il lavoro con i danzatori sarà su due binari, una coreografia strutturata, di danza danzata che sarà curata da Shantala Shivalingappa e azioni più teatrali che saranno curate da me.” Proprio per questo suo aspetto di unione tra due conoscenze e saperi è scaturita la necessità di presentare alcuni estratti dell’opera in mostra. Qui saranno presenti tre spazi, tre momenti di riflessione, dei luoghi in cui poter ascoltare tre dei diciassette mantra che compongono l’opera completa.
Leggimi la mano. Ask Me! Pregúntame! Chiedi a Me! E ADESSO A CHI LO DICO QUANDO NON C'E' PIU' NESSUNO A CUI DIRE LA NOSTRA PENA La #psicochirologia è capace di aiutare la persona ad interpretare gli aspetti della sua vita e ogni avvenimento può essere compreso secondo lo studio della #Chirologia. #Amicizia, #amore, #lavoro e #salute cambiano significato se sono interpretati attraverso la lettura della mano
sabato 5 novembre 2011
Nineteen Mantras
Nineteen Mantras nasce dal confronto di tre sfere creative differenti: quella musicale di Riccardo Nova, quella visiva di Giorgio Barberio Corsetti e quella corporea di Shantala Shivalingappa, in equilibrio tra due mondi, due visioni e due culture, quella europea e quella indiana. L’opera vuole immaginare un dramma universale, in cui le concezioni di spazio, tempo, durata e successione non vengono rispettate. Le azioni non si susseguono ma si espandono una nell’altra creando così cicli che si dissolvono e poi rinascono. La musica, partendo dall’intonazione naturale dei suoni, crea un percorso all’interno della cosmogonia indiana soffermandosi su alcuni momenti significativi dell’esistere. Scrive Giorgio Barberio Corsetti: “Lo spettacolo Nineteen Mantras sarà un racconto visionario delle divinità evocate dai Mantra, attraverso episodi delle loro storie mitiche. […] Attraverso la musica, il canto, le immagini, la danza e le azioni dei danzatori nasce il tessuto variegato dello spettacolo. Il lavoro con i danzatori sarà su due binari, una coreografia strutturata, di danza danzata che sarà curata da Shantala Shivalingappa e azioni più teatrali che saranno curate da me.” Proprio per questo suo aspetto di unione tra due conoscenze e saperi è scaturita la necessità di presentare alcuni estratti dell’opera in mostra. Qui saranno presenti tre spazi, tre momenti di riflessione, dei luoghi in cui poter ascoltare tre dei diciassette mantra che compongono l’opera completa.
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