Quando leggo la mano, mi capita spesso di individuare segni che parlano di un passato carico di sfide: un amore finito, un divorzio, una malattia, o magari un licenziamento. È in quei momenti che guido il mio interlocutore con quattro domande fondamentali, un percorso di riflessione che aiuta a trasformare il dolore in consapevolezza:
1. Che cosa è successo?
Partiamo dai fatti. Qual è stato l’evento che ha segnato questa linea nella tua mano? Riconoscere l’accaduto è il primo passo per elaborarlo.
2. Quali comportamenti ti hanno portato lì?
La mano non mente: dalle sue linee emergono spesso abitudini o scelte che hanno contribuito agli eventi del passato. Riflettiamo insieme su ciò che può essere stato.
3. Che cosa provi ora?
Ogni segno sulla mano è legato a emozioni ancora vive. Ti chiedo di connetterti al tuo presente: come ti senti rispetto a ciò che hai vissuto?
4. Che cosa hai imparato?
Ed ecco la chiave della trasformazione: guardare al passato non come un fardello, ma come una lezione. Che cosa ti ha insegnato questa esperienza? Come puoi migliorarti?
Ogni linea racconta una storia, ma ciò che conta è come scegli di scriverne il seguito. La tua mano è una mappa, e insieme possiamo leggerla per trasformare il tuo passato in un nuovo inizio.
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