Quando inizio a leggere la mano, parto sempre dalla mano destra, dove posso osservare il vissuto dell’individuo fin dal momento del concepimento. È qui che si possono intravedere le tracce profonde della vita prenatale e dell’influenza dei genitori, attraverso le esperienze e i condizionamenti registrati nel DNA e manifestati nei tratti comportamentali e caratteriali.
Nel corso del concepimento e dello sviluppo embrionale, eventi come il vero amore, o la mancanza di esso, tra i genitori lasciano un’impronta che si riflette nella struttura emotiva e psicologica dell’individuo. Questa influenza si manifesta, a mio avviso, nella personalità e nel destino della persona, soprattutto nei bambini non desiderati o nei casi di aborto psicologico, dove l’ombra di un genitore può influenzare il carattere fin dall’inizio.
Nella lettura della mano, trovo simili concetti a quelli esplorati nelle discipline archetipali. La “Psicochirologia” mi permette di scoprire zone d’ombra, aspetti nascosti che il soggetto potrebbe non riconoscere ma che influenzano comunque le sue scelte di vita. Questo percorso diventa una sorta di “maieutica” moderna, in cui guido il paziente a far emergere parti sopite della sua personalità, aiutandolo a scoprire i meccanismi segreti che regolano la sua esistenza.
Attraverso la Psicochirologia, si può arrivare a una sorta di “rinascita”. Come un “re-set” interiore, questo processo aiuta l’individuo a ritrovare sé stesso, riconoscendosi come artefice del proprio destino e delle proprie gioie e sofferenze.
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