“La Mano dei Comandamenti: una lettura psicochirologica”
Quando apro una mano per leggerla, non vedo solo una struttura anatomica, ma un santuario vivente.
Le dita si offrono come colonne di un tempio interiore, sulle quali Dio stesso ha inciso, con il suo dito, le Dieci Parole.
Io, come psicochirologo, le rileggo nella carne, dove sono ancora vive.
Nella Mano Destra, che chiamo Mano P – la Mano della Presenza, della Promessa, del Padre – si raccolgono i primi cinque comandamenti, quelli che regolano il nostro rapporto con il Mistero, con l’Origine, con Dio:
- Pollice – “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore”
Il pollice è il pilastro dell’identità. Quando si piega verso il palmo, abbraccia tutto. Così l’amore per Dio tiene insieme ogni cosa.
- Indice – “Non nominare il nome di Dio invano”
È il dito che indica, accusa o benedice. Nelle parole che pronunciamo c’è già un’azione. Il verbo può guarire o ferire.
- Medio – “Ricordati di santificare il giorno del Signore”
È il dito più alto, il centro. È il tempo che si eleva, lo spazio sacro da difendere. Fermarsi è un atto sacro.
- Anulare – “Onora tuo padre e tua madre”
Dove si porta l’anello. È il dito delle promesse, delle radici affettive, della stirpe. Onorare è ricordare con amore.
- Mignolo – “Non uccidere”
Il più piccolo e il più fragile. È la vita indifesa, quella che rischiamo di non vedere. Uccidere è rompere l’armonia del tutto.
Nella Mano Sinistra, che chiamo Mano S – la Mano del Sentimento, del Sogno, della Soglia – si leggono gli ultimi cinque comandamenti, che custodiscono il rapporto con il prossimo, e con le parti più nascoste di noi stessi:
- Pollice – “Non commettere atti impuri”
È l’atto che genera o disgrega. Quando la coscienza non è allineata al gesto, si rompe l’equilibrio tra corpo e spirito.
- Indice – “Non rubare”
Prendere ciò che non è nostro spezza il senso di giustizia, interrompe il flusso dell’amore che dà e riceve.
- Medio – “Non dire falsa testimonianza”
È la colonna centrale: le parole devono essere veritiere, perché da esse si sorregge l’intero edificio delle relazioni.
- Anulare – “Non desiderare la donna d’altri”
È il dito dell’amore legittimo. Il desiderio deviato corrompe il legame e confonde l’anima.
- Mignolo – “Non desiderare la roba d’altri”
È il dito della sensibilità, delle sfumature. Qui vive l’invidia, ma anche la grazia di saper gioire del bene altrui.
Così ogni mano diventa una tavola della legge vivente.
Non sono comandamenti imposti dall’esterno, ma impressi nel corpo, scolpiti nell’anima, chiamati a riaffiorare nei momenti di crisi e di ricerca.
La mano parla.
E Dio continua a scrivere con il suo dito, ogni volta che qualcuno torna a interrogare il palmo.
“Leggere la mano è come leggere un Vangelo taciuto nel corpo.”

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