San Giovanni della Croce — La Mano Mistica del Nada y Todo
Quando osservo la mano di San Giovanni della Croce, non cerco segni esteriori di successo, fama o potere. In quella mano vedo il cammino interiore dell’anima che, svuotandosi di tutto, diventa capace di contenere il Tutto. Le sue dita si fanno colonne del Tempio interiore; i solchi del palmo non raccontano il destino terreno, ma la salita al Monte Carmelo, simbolo del più alto grado di unione con Dio.
Linea del Cuore — La Fiamma d’Amore Viva
La linea del Cuore nella sua mano si innalza come un canto d’amore totale, bruciante, spoglio di desideri terreni. È una linea che non cerca la reciprocità umana, ma si lascia divorare dall’Amato. Qui l’affettività è sublimata in carità, e la mano intera si fa braciere del desiderio divino.
Linea della Testa — L’intelletto purificato dalla fede
La linea della Testa è nitida ma si curva presto nell’ombra, nella notte oscura. Non è un’intelligenza che analizza, ma che si arrende. La ragione abdica al Mistero. Il pensiero si fa preghiera silenziosa, eco di quell’eterno “Fiat” pronunciato nel cuore del nulla.
Linea della Vita — Il cammino del distacco
La Linea della Vita è sottile e diritta, come un sentiero stretto e aspro. Rappresenta il corpo offerto, la carne disciplinata, la libertà conquistata a prezzo di ogni rinuncia. Non è lunga per quantità, ma profonda per qualità: ogni passo è passo verso l’essere nulla, per essere tutto in Dio.
Il Pollice — Volontà svuotata per essere riempita
Il pollice, sede del libero arbitrio, appare spoglio e raccolto. La falange volitiva si piega all’ascolto: “Nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito”. Non vi è forza egoica, ma obbedienza amorosa. È il dito dell’umiltà, dell’abbandono attivo.
Il Monte Carmelo — Il palmo come ascesi
Nel mio disegno “La cetra di Elia”, la mano si fa spartito divino, scala musicale del Monte Carmelo. Le linee tracciate come pentagrammi indicano che ogni nota — ogni dolore, ogni rinuncia, ogni gioia — è parte di una sinfonia più grande, che si può udire solo in silenzio.
La musica del nulla — Le dita come corde della cetra
Ogni dito è una corda. Il mignolo vibra nella nota dell’umiltà; l’anulare intona la nota della spogliazione; il medio risuona nella fede nuda; l’indice indica il cielo con la nota della speranza; il pollice batte il ritmo dell’Amore. Non c’è melodia più sacra che quella del cuore che arde e tace.
Sintesi psicochirologica
San Giovanni della Croce possiede una mano ascetica, trasparente, vuota di sé, che nella chirologia spirituale chiamiamo “mano della rinuncia redenta”. Le sue linee non promettono fortuna ma trasformazione. Le dita non si allungano per afferrare, ma per lasciar andare. Il Monte Carmelo impresso nel palmo non è una montagna visibile, ma la fatica silenziosa della grazia che eleva chi si inginocchia nel nulla.


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